La procedura da seguire per la regolazione della tensione dei chiudiporta è piuttosto semplice e veloce da mettere in pratica: a patto, ovviamente, di sapere da dove si deve cominciare. Prima di tutto è necessario procurarsi tutti gli strumenti di cui si avrà bisogno: della graffetta, un metro, dei guanti da lavoro e un cacciavite. Una volta che si è verificato di avere a disposizione l’occorrente, si può iniziare, controllando la posizione del chiudiporta.
Già, ma qual deve essere la posizione giusta? In pratica, quella che consente alla porta di chiudersi in modo che l’impatto sia il più possibile leggero e che non ci sia alcuna resistenza. Nel caso in cui ci fosse la necessità di regolare la porta, è sufficiente identificare l’altezza del chiudiporta, per poi fare un segno della linea con la graffetta e il metro.
La procedura da seguire
A questo punto è indispensabile togliere il coperchio superiore, in modo che si possa accedere all’area di regolazione: in questa fase è molto importante tenere i guanti, per non correre il rischio di subire un taglio accidentale o, ancora peggio, delle scosse elettriche. Dopodiché bisogna pensare alla coordinata verticale del chiudiporta, che deve essere regolata usando il cacciavite, grazie a cui è possibile ruotare le viti che si trovano in corrispondenza della parte inferiore del chiudiporta.
Qualora lo spostamento sia verso la parte superiore, le viti devono essere ruotate in senso antiorario; al contrario, qualora lo spostamento sia verso la parte inferiore, le viti devono essere ruotate in senso orario. Si deve proseguire fino a quando non si arriva alla linea che è tracciata sulla parete.
La regolazione del carico
Che cosa fare, ora? Semplice: è necessario regolare il carico, e per procedere in tal senso è necessario impiegare le due viti che si trovano sulla parte alta dell’unità. Le viti devono essere ruotate in senso orario, in modo che possa essere incrementata la forza con la quale la porta viene chiusa.
Ovviamente, se la necessità è quella di ridurre la forza, le viti andranno ruotate in senso antiorario. Ora che il compito è terminato, non rimane altro da fare che rimettere il coperchio superiore e controllare che ogni vite sia serrata in modo appropriato.
Il lavoro è concluso e gli strumenti possono essere rimessi al proprio posto. Dopo aver finito di regolare la tensione del chiudiporta, in teoria si dovrebbe notare che la porta si apre in modo più scorrevole, mentre durante la chiusura non c’è alcun impatto. Chiaramente, quando si lavora per la regolazione è opportuno prestare la massima attenzione, sia per non correre il rischio di farsi male, sia per evitare di danneggiare la porta.
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Chiudiporta: che cos’è e a che cosa serve
Quando si parla di chiudiporta si fa riferimento a un dispositivo meccanico che viene impiegato per fare in modo che le porte restino chiuse o aperte, a seconda dei casi. Si tratta di un componente molto comune, per mezzo del quale le porte non rischiano di sbattere o anche solo di chiudersi da sole, per esempio se ci sono forti raffiche di vento.
Con questo dispositivo, in sostanza, la porta può essere mantenuta chiusa in maniera sicura. Si può impiegare il chiudiporta su qualunque tipo di porta, che si tratti di un pannello divisorio scorrevole, di una porta a soffietto o di una porta di ingresso. Esistono chiudiporta di vari stili e di dimensioni differenti: essi possono essere installati in maniera da assecondare qualunque necessità sia in ufficio che in casa.
Come è fatto un chiudiporta
Sono due i componenti più importanti che formano un chiudiporta: il fermo, che rappresenta la parte fissa, e il gancio, che costituisce la parte mobile. In pratica il fermo, che è installato sulla parte superiore della porta, contiene al proprio interno una molla grazie a cui il gancio si può muovere in maniera libera, così che la resistenza possa essere regolata nel momento in cui il gancio stesso viene tirato. Il gancio a cui è collegato il fermo si trova dentro l’intelaiatura della porta.
È questo il motivo per il quale la tensione del chiudiporta può essere regolata, affinché esso possa essere adattato alle varie dimensioni che possono avere le porte di casa. È davvero semplice il funzionamento di un chiudiporta: nel momento in cui la porta viene aperta, all’interno del dispositivo la molla viene tesa, il che fa sì che la porta si chiuda quando viene rilasciata. Ci sono chiudiporta che si possono regolare anche in funzione dell’altezza della porta, così che il livello di efficienza del chiudiporta possa essere innalzato al massimo.
Perché regolare la tensione dei chiudiporta
Quasi tutti i chiudiporta possono essere regolati in maniera semplice, così che si possano adattare all’altezza della singola porta. Nella maggior parte dei casi non ci sono inconvenienti o difficoltà particolari nel procedere in autonomia; nulla vieta, comunque, di rivolgersi a un professionista che si occupi sia dell’installazione che della regolazione.
È chiaro che nel regolare il chiudiporta bisogna controllare che il suo funzionamento garantisca la protezione dello spazio. Tutti i componenti devono essere serrati in maniera adeguata, per evitare che nel chiudere o aprire la porta si muovano. Un cacciavite a testina piatta o a croce è tutto ciò che serve per regolare il chiudiporta.
Una volta asportato il coperchio del fermo usando il cacciavite, per aumentare la resistenza – come si è visto – basta ruotare la vite interna; se invece la resistenza deve essere diminuita, le viti andranno ruotate in senso antiorario. Ottenuta la resistenza voluta, è sufficiente montare di nuovo il coperchio. Se poi ci sarà bisogno di cambiare il chiudiporta, la procedura sarà altrettanto semplice: basterà svitare la vite che tiene la vecchia asta fissata alla parete e poi inserire la base del nuovo chiudiporta dentro l’apertura.
Questo è tutto quel che ti serve sapere per regolare la tensione dei chiudiporta: se hai in mente di scegliere delle porte interne nuove per la tua casa, il nostro sito mette a tua disposizione una vasta gamma di proposte!